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Intervista su “Guitar and Bass”

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Intervista su “Guitar and Bass”

Un’interessante articolo di 4 pagine, firmato da Michael Heatley e intitolato “Once upon a Chime” è stato pubblicato questo mese sulla rivista britannica “Guitar and Bass”. Contiene alcune foto delle chitarre appena vendute da Mike attraverso il sito Chandler Guitars, spiega il motivo che lo ha spinto a venderle e descrive con particolari inediti il cammino musicale di Mike.
Riassumendo, Mike dichiara: di aver venduto le chitarre perché durante gli anni il loro suono non è più affidabile; di aver smarrito il suo percorso musicale con QE2 e di aver messo la sua carriera nelle mani del produttore dei Genesis, David Hentschel; che non gli piace lavorare con i cantanti perché trova difficile insegnare loro come eseguire le sue canzoni e che preferisce i brani strumentali; che Amarok è un lavoro eccezionale che non può essere descritto; pensa che cantare in Heaven’s Open fu da parte sua uno sforzo disperato in seguito a delle lezioni di canto e che oggi farebbe tutto con il computer; che Heaven’s Open fu il brano che diede una grande carica al pilota Jacques Villeneuve nell’anno in cui vinse il campionato di Formula 1; che Tubular Bells 3 faceva parte del contratto con la Warner; che il Millenium Bell è l’unico album che piace a suo padre; che Light+Shade è un lavoro di sperimentazione dei plug-in software e lo considera un’accettabile sperimento musicale.

Grazie a Yannick Dély, possiamo condividere l’articolo originale: